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mercoledì 22 marzo 2017

RECENSIONE: HAI CAMBIATO LA MIA VITA DI AMY HARMON

Titolo: Hai cambiato la mia vita

Autrice: Amy Harmon 

Serie: The Law of Moses #1

Casa Editrice: Newton Compton Editori

Data di pubblicazione: 26 Gennaio 2017

Pagine: 384

Genere: New Adult



Trama
Lo trovarono nel cesto della biancheria di una lavanderia a gettoni: aveva solo un paio di ore di vita. Lo chiamarono Moses. Quando dettero la notizia al telegiornale dissero che era il figlio di una tossicodipendente e che avrebbe avuto problemi di salute. Ho sempre immaginato quel “figlio del crack” con una gigantesca crepa che gli correva lungo il corpicino, come se si fosse rotto mentre nasceva. Sapevo che il crack si riferiva a ben altro, ma quell’immagine si cristallizzò nella mia mente. Forse fu questo ad attrarmi fin dall’inizio. È successo tutto prima che io nascessi, e quando incontrai Moses e mia madre mi raccontò la sua storia, era diventata una notizia vecchia e nessuno voleva avere a che fare con lui. La gente ama i bambini, anche i bambini malati. Anche i figli del crack. Ma i bambini poi crescono e diventano ragazzini e poi adolescenti. Nessuno vuole intorno a sé un adolescente incasinato. E Moses era molto incasinato. Ma era anche affascinante, e molto, molto bello. Stare con lui avrebbe cambiato la mia vita in un modo che non potevo immaginare. Forse sarei dovuta rimanere a distanza di sicurezza. Ma non ci sono riuscita. Così è cominciata una storia fatta di dolore e belle promesse, angoscia e guarigione, vita e morte. La nostra storia, una vera storia d’amore.


“Questa è la storia di un amore senza fine…anche se ci ho messo un po’ a capirlo.”

Buongiorno carissimi lettori,
Stavolta sono qui a parlarvi del nuovo romanzo di Amy Harmon, “Hai cambiato la mia vita”, edito dalla Newton Compton. Dopo aver adorato “I cento colori del blu” ed esser rimasta delusa da “Sei il mio sole anche di notte” ho deciso di leggere questo romanzo senza alte aspettative.
No, no e ancora no. 
Mia cara Amy, finire questo libro è stato un vero e proprio atto di coraggio. Ho terminato il romanzo solo per principio, credetemi, solo perché non amo lasciare le storie a metà e non potrei esserne più dispiaciuta dato che la trama non era affatto male.

La storia è incentrata quasi interamente sul personaggio maschile, Moses. Durante la gravidanza la madre di Moses faceva uso di droghe e per questo il piccolo nascituro venne denominato “il figlio del crack”.
Dopo la sua nascita, Moses venne abbandonato in una cesta di biancheria davanti alla lavanderia. La storia del piccolo Moses fece il giro dei notiziari e dei quotidiani della piccola città di Levan.
Oggi Moses ha diciotto anni, l’unica cosa che rende la sua esistenza meno tormentata è dipingere, ma i suoi dipinti sono tanto belli quanto reali e soprattutto dolorosi per chi li guarda.
La vita di Giorgia, invece, non potrebbe essere più diversa. Circondata dall'amore familiare e dal grande amore per i cavalli.
Le vite dei due protagonisti si incrociano quando Moses si trasferisce dalla sua bisnonna nonché vicina di casa di Giorgia. Il nostro ragazzo non è un tipo molto loquace anzi, è davvero misterioso a tal punto da suscitare paura. La cittadina è piccola, piena di pregiudizi, la gente si lascia intimidire, i pettegolezzi sono all’ordine del giorno, e Giorgia è l’unica propensa ad aiutarlo e guarire la sua anima ferita.

“Fatto sta che non riuscivo a smettere di pensare a Moses. Lo cercavo da quando uscivo la mattina fino al momento in cui mi arrendevo, alla sera, e andavo a casa.”

 La giovane ragazza riesce man mano ad abbattere tutti i muri che Moses ha costruito intorno a sé. A questo punto la storia subisce un salto temporale di sette anni, alcune cose sono cambiate e altre restano sempre uguali. Ora sta a voi scoprire quali!

“Che strane le cose che mi mancavano di lui. Mi mancavano la sua bocca e i suoi occhi verdi, il suo modo di essere dolce senza saperlo. [… ]Mi mancava il pennello che roteava fra le sue dita e l’increspatura che gli spuntava all’angolo della bocca quando sorrideva.”

La premessa non era per niente male, il prologo lasciava ben sperare, mi ha catturato subito, ma la mia attenzione è andata scemando capitolo dopo capitolo. I personaggi sono insipidi. Giorgia è un personaggio piatto, non riuscivo a darle un volto, non riuscivo ad immedesimarmi, a volte era persino troppo infantile. Il suo pov è privo di qualsiasi emozione. Moses invece mi spingeva a proseguire la lettura per scoprire finalmente il mistero che fin dal primo momento arieggia intorno a questo personaggio. Appena la seconda parte del libro stava diventando più interessante, un evento mi ha nuovamente sconvolta e turbata.

Infine vorrei davvero chiedere alla Newton: cos’è successo alle concordanze tra genere e persona?! A volte i capitoli non avevano un senso compiuto e son stata costretta a rileggere frasi e talora interi paragrafi perché la traduzione sembrava non esser stata fatta nel modo appropriato.

Purtroppo, nonostante le recensioni innumerevoli recensioni positive che ho avuto modo di leggere, per me “Hai cambiato la mia vita” è stata davvero una lettura priva di trasporto.









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