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sabato 4 giugno 2016

Recensione: L'importanza di chiamarti amore di Anna Premoli

Titolo: L'importanza di chiamarti amore

Autrice: Anna Premoli

Casa Editrice: Newton Compton 

Data di pubblicazione: 26 Maggio 2016

Pagine: 320

Genere: Romance, New Adult



Trama
E se il caso li facesse incontrare di nuovo?

Giada sa bene di essere una ragazza dal carattere piuttosto difficile, quindi non si stupisce affatto di trovarsi in una fase della propria vita nella quale non va d'accordo quasi con nessuno: con il suo ragazzo storico la situazione è appesa a un filo e del rapporto con i suoi genitori… meglio non parlare. Ma Giada ha un obiettivo ben preciso: laurearsi con il massimo dei voti e il prima possibile. Il resto dei problemi può passare in secondo piano. Così credeva, almeno finché lo stage presso una prestigiosa società di consulenza di Milano non la mette di fronte a quello che per lei è sempre stato il prototipo dei ragazzi da evitare come la peste: Ariberto Castelli, fiero rappresentante del partito delle camicie su misura e dei pullover firmati. E tra loro c’è un precedente molto imbarazzante che potrebbe crearle qualche complicazione che non aveva assolutamente messo in conto... 


Funziona così: La Premoli scrive, io leggo. 
There is no way out!
Ancora una volta la Premoli mi ha saputo conquistare con questo nuovo libro ironico e tanto tanto romantico.

Protagonista indiscussa della storia è Giada. Chi di voi ha già letto “ L’amore non è mai una cosa semplice” ricorderà (forse) che Giada è proprio la migliore amica di Lavinia. 


Giada è una ragazza ribelle, anticonformista, e con coraggio da vendere. 
Crede in valori come la libertà, l’indipendenza, l’amicizia. Non ha paura di esprimersi e distinguersi dalla massa.
Nutre un odio profondo per i ragazzi stereotipati; odia i figli di papà con camice e mocassini sempre al seguito e con un senso di umiltà praticamente assente. 

Ma, più di ogni altra cosa, Giada odia darla vinta ai suoi genitori, così diversi da lei, così autoritari, freddi, così concentrati sulle apparenze. È forse questo l’unico motivo per cui si illude di amare Filippo, il ragazzo tatuato e scapestrato con cui è fidanzata da ben sette anni e che sa per certo non piacere ai suoi genitori. 
Eppure Giada non riesce a capire, non riesce a spiegarsi questo strano sentimento che prova quando Ariberto le è vicino.

«Giada, ti giuro che ci ho provato. Ma io non ce la faccio», mi confessa e si avvicina ancora di più. La sua bocca trova in fretta la mia e la rapisce con un primo movimento dolce, che permette a entrambi di rendersi conto di quello che sta accadendo. Poi si solleva appena e mi sovrasta, imprigionando il mio volto con le sue grandi mani. Io lo accolgo all’istante perché in realtà sospetto di essermi immaginata questo bacio quasi più di lui. Ari emette un sospiro sognante mentre mi bacia con una foga che ha quasi dell’incredibile. Pare che i bravi ragazzi abbiano un fuoco nascosto dentro di sé.


Ariberto è un figlio di papà con un nome “pomposo” , che naviga nell’oro, che indossa odiosi e costosi mocassini e che sembra possedere un armadio di sole camice. È il ragazzo perfetto che i genitori di Giada vorrebbero per la loro figlia ribelle. Rappresenta tutto ciò che Giada odia con tutta se stessa. Eppure…eppure…. Giada prova delle strane sensazioni quando Ari le è accanto. 
Sensazioni che si amplificano quando i due sono costretti a lavorare a stretto contatto perché entrambi stagisti della m&k . 
Pian piano, conoscendosi, Giada capisce che Ari non è solo un bell’imbusto pronto a spedere i soldi del paparino ma è tanto, molto altro. 

…Ari dà tantissimo, ma chiede anche di essere ripagato con la stessa moneta. Il suo modo di amare, e uso deliberatamente questa parola sebbene nessuno di noi abbia ancora osato pronunciarla, è totalizzante, di quelli che ti travolgono se non sei ben preparato a un sentimento così forte…


…il mio è un sonno agitato da cui non faccio altro che entrare e uscire , ma ricordo distintamente l’attimo in cui ho iniziato finalmente a sentirmi meglio. Coincide più o meno con il momento in cui lui si è sdraiato accanto a me e si è avvicinato al mio corpo, abbracciandomi…

La storia è narrata interamente dal pov di Giada. Forse in alcuni punti avrei desiderato una Giada un po’ meno prolissa e logorroica ma, tutto sommato, la scrittura della Premoli, come sempre, risulta scorrevole e accattivante.  



1 commenti:

  1. La trama mi ispira molto .. lo metto nel mio read list Grazie 1000 e Buona settimana Vero

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