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domenica 21 agosto 2016

Recensione: Un uso qualunque di te di Sara Rattaro

Titolo: Un uso qualunque di te

Autrice: Sara Rattaro

Casa Editrice: Giunti

Genere : Contemporary

Data di pubblicazione: 14 Marzo 2012

Pagine: 208

Prezzo: € 5,87 (edizione tascabile)





Trama
In un'emozionante confessione che tiene incollati alle pagine, Un uso qualunque di te è un romanzo potente, duro ed estremamente commovente. Una famiglia borghese apparentemente serena è quella formata da Viola, Carlo e dalla diciassettenne Luce: grandi occhi spalancati verso il futuro. Distratta madre e moglie, Viola coltiva mille dubbi sul suo presente e troppi rimpianti camuffati da consuetudini. Carlo, invece, è un marito presente e innamorato e la solidità del legame familiare sembra dipendere soprattutto da lui. È quasi l'alba di una notte di fine primavera quando Viola riceve un messaggio da suo marito che le dice di correre in ospedale. Stava dormendo fuori casa e si deve rivestire in fretta, non c'è tempo per fare congetture, il cellulare ora è scarico e nel messaggio non si dice a quale ospedale debba andare né cosa sia successo. Una corsa disperata contro il tempo, i sensi di colpa e le inquietudini che da anni le vivono dentro. Fino al drammatico faccia a faccia con il chirurgo le cui parole porteranno a galla un segreto seppellito per anni e daranno una sterzata definitiva al corso della sua esistenza.



Ho comprato questo libro mesi fa eppure, per un motivo o per un altro, ne ritardavo sempre la lettura. Ero lì, intenta a cercare qualche libro da portare con me e da leggere durante le mie vacanze in Spagna, qualcosa che potesse entrare facilmente in valigia quando, dopo aver guardato la mia libreria per ore , sono incappata in questo piccolo libricino. 
Shame on me perché mi son decisa a leggere questo libro solo per le sue dimensioni! Ora, dopo aver concluso questo gioiellino, l’unica cosa che continuo a chiedermi è “Perché ho aspettato tanto?”.

Certo, la storia di Viola non è sicuramente una piacevole storia da leggere spensieratamente sotto l’ombrellone. 
Questa è una storia devastante. Anche ora che sono qui per parlarvene sento ancora tutto il dolore che ho provato leggendo questo meraviglioso quanto straziante libro.

“Un uso qualunque di te” inizia descrivendo proprio l’evento catastrofico che da il “la”a tutta la storia: Luce, figlia di Viola, è ricoverata d’urgenza in ospedale ma Viola non è lì con lei. È lontana kilometri di distanza, in un letto non suo, accanto ad un uomo che non è suo marito. Inizia così la corsa disperata di Viola in ospedale e gli innumerevoli flashback che ci raccontano di Carlo, il marito premuroso e sempre attento, di Angela, l’amica d’infanzia, e di tutti quegli innumerevoli sbagli che Viola ha commesso nella sua vita.

E questi flashback colpiscono direttamente l’anima del lettore. Ho odiato Viola. L’ho detestata e poi, infine, l’ho capita. 
Ho amato Carlo, marito perfetto e padre sempre attento, punito da Viola proprio per la sua perfezione. Perché la verità è che Viola non riesce a sentirsi accettata, continua dopo anni a sentirsi un pesce fuor d’acqua, ancora non riesce a sentirsi all’altezza di suo marito e sua figlia ed in qualche modo la sua mente perversa e insana continua a credere di dover punire tanta perfezione nel modo più vile possibile: tradendoli. 

Sara Rattaro descrive tutta la storia in maniera impeccabile, con poche ed essenziali parole che mirano dritto all’anima del lettore. 
Questa storia mi è entrata dentro con una velocità pazzesca: un vortice di emozioni mi ha investito, e chiudere il libro senza averlo concluso mi è risultato impossibile. 
La vicenda è interamente narrata dal pov di Viola e continui e ripetuti sono i flashback che in qualche modo permettono sempre più al lettore di capire un personaggio complesso come Viola. Fa eccezione solo l’ultimo capitolo scritto interamente dal pov di Carlo. È proprio quest’ultimo capitolo che mi ha dato il colpo di grazia finale, che mi ha logorato l’anima e che mi ha fatto entrare Carlo nel cuore. 

“Dovrei odiarti e invece. Invece non riesco e non pensare che se tu avessi fatto l’altra scelta, se avessi seguito quell’uomo, io avrei vissuto una vita non mia.Non riesco nemmeno a immaginarla una vita diversa, nessuno può convincersi di stare bene se non si trova accanto a chi ama.
So che è difficile da capire. Ma non lo è per me.”




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